La nostra integrazione è funzionale alla biochimica. Soltanto con lo studio della biochimica è possibile comprendere le basi della nutrizione e dell’integrazione, nonché le dinamiche metaboliche delle cellule.

L’integrazione funzionale è costruita intorno a 4 processi biochimici essenziali alla base della vita delle nostre cellule:

  1. Metilazione
  2. Solforazione
  3. Idrossilazione
  4. Ossidoriduzione

 

In questi processi intervengono particolari sostanze dette nutraceutici, che ne garantiscono il corretto svolgimento.

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Cosa sono i nutraceutici?

I nutraceutici sono molecole di origine naturale che le nostre cellule riconoscono come “vitali”. La loro azione è modulante (ovvero regolatoria) a livello di migliaia di processi biochimici.
I nutraceutici possono essere dunque definiti elementi essenziali per la nostra salute.

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Nella biochimica della nutrizione i nutraceutici sono sostanze di varia natura come lipidi, amminoacidi, vitamine e cofattori, che il nostro organismo non riesce a produrre autonomamente o la produzione è minima e relativa ad altri scopi. Tali sostanze possono essere assunte attraverso l’alimentazione e l’integrazione.

La caratteristica più importante dei nutraceutici è la modulazione enzimatica. Infatti i nutraceutici agiscono sugli enzimi, ossia le proteine deputate allo svolgimento di tutti i processi biochimici cellulari, come la produzione di bioenergia (ATP), lo smaltimento e la costruzione di metaboliti intermedi, ecc.

LE BASI DELL’INTEGRAZIONE FUNZIONALE

 

1. Efficienza enzimatica

Dalle considerazioni fatte, pare ovvio che un’integrazione alimentare debba avere dei target ben precisi.

Attraverso la Nutrigenetica (scienza che studia i rapporti tra il patrimonio genetico e la variabilità individuale ai cibi) è possibile implementare programmi nutrizionali e di integrazione alimentare strettamente funzionali all’efficienza enzimatica.

Per avere un’idea concreta, basti pensare che il metabolismo dell’acido folico è uno dei pilastri su cui poggia il metabolismo metilativo e l’integrazione funzionale di Vital Program.

Il metabolismo metilativo è un processo biochimico fondamentale dell’organismo. Esso ha come punto d’inizio la conversione dell’amminoacido omocisteina in una molecola (donatore di metili) che induce decine di processi cellulari vitali.

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Struttura tridimensionale di un enzima

Quando l’omocisteina non viene adeguatamente smaltita, infatti, può accumularsi in maniera eccessiva nel sangue, contribuendo all’insorgenza di patologie cardiovascolari e ad altre problematiche di salute. L’enzima coinvolto in tale processo è la metilentetraidrofolatoreduttasi (MTHFR). Chi possiede la variante meno efficiente di MTHFR necessita di un’integrazione con specifiche molecole di folato e di altri nutraceutici per scongiurare eventuali deficit metilativi e conseguenti danni cardiovascolari in primis.

Fatta questa premessa, riteniamo dunque che una corretta integrazione alimentare debba essere sempre improntata sull’efficienza enzimatica, nel rispetto dei processi biochimici essenziali delle cellule.

Da una buona efficienza enzimatica si delinea un concetto fondamentale dell’integrazione funzionale: l’azione adattogena.
Gli integratori nutraceutici funzionali Vital Program sono adattogeni. Ciò significa che l’organismo è in grado di ponderare al meglio l’impiego di una o più sostanze a seconda delle necessità biochimico-fisiologiche in un preciso momento. Questo chiarisce inoltre che in alcuni casi è più logico fornire gli elementi per “far fare” alle cellule ciò che richiedono, più che fornire direttamente il “prodotto finito”.

 

2. Derivazione naturale

I nostri enzimi riconoscono esclusivamente i nutraceutici nella loro forma naturale.

Vital Program seleziona e studia accuratamente le combinazioni tra varie sostanze naturali, al fine di riprodurre le modalità con cui quest’ultime si presentano negli alimenti aumentandone così la biodisponibilità.

Se alcuni nutraceutici non sono nella reale forma molecolare si verifica un assorbimento parziale ed un difficile riconoscimento recettoriale da parte delle cellule. Una buona parte verrebbe “rigettata” dall’organismo e, a dosaggi importanti, potrebbero verificarsi alterazioni metaboliche i cui effetti a lungo termine sono ancora poco conosciuti.

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3. Elevati standard qualitativi

Le materie prime usate negli integratori funzionali Vital Program sono acquistate da canali ufficiali, di provenienza certificata, che seguono tutta la filiera di produzione.

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Selezioniamo accuratamente le materie prime; quest’ultime vengono lavorate in conformità con i più elevati standard qualitativi farmaceutici, nel rispetto dei protocolli HACCP, GMP (Good Manufacturing Praticies) ed in osservanza delle direttive della FDA (Food and Drug Administration).
Le materie prime sono certificate come esenti da metalli pesanti e prive di rischio microbiologico.

Non vengono usate per nessun motivo materie prime di provenienza incerta e/o geneticamente modificate.
Non vengono usati glutine, lattosio, dolcificanti sintetici e acidi grassi trans.

Le nostre capsule sono rivestite di idrossi-propil-metil-cellulosa (una fibra vegetale). Utilizziamo eccipienti del tutto innocui in quantità estremamente basse. Vital Program non sfrutta compromessi commerciali con i fornitori a proprio vantaggio, pertanto non seleziona sostanze sintetiche di bassa qualità e quindi di basso costo.

 

4. Criterio scientifico

È il requisito più importante. Un integratore alimentare dovrebbe essere concepito per poter soddisfare target ben precisi. Questo richiede senza dubbio una conoscenza dettagliata del metabolismo cellulare e la presa in considerazione di studi scientifici che dimostrino il potenziale effetto positivo sulle funzioni fisiologiche bersaglio da parte di specifici nutraceutici.