Vitamine per ridurre il colesterolo

Il colesterolo è una componente vitale di tutte le cellule essenziale per il normale funzionamento del corpo. L’organismo produce, per biosintesi, la maggior parte del colesterolo necessario (colesterolo endogeno). Solo una piccola parte, viene assunta giornalmente con l'alimentazione (colesterolo esogeno). Il fegato svolge un ruolo centrale nella sintesi e nella regolazione della biosintesi del colesterolo (Dietschy et al., 1993). In questa pagina consigliamo i migliori integratori naturali per il colesterolo, a base di vitamine, estratti vegetali e acidi grassi essenziali. 

Se l'assorbimento del colesterolo alimentare è aumentato, la sintesi endogena è diminuita (Jones et al., 2009), grazie ad una regolazione e un feedback negativo. La fase regolatoria chiave e limitante della velocità nella sintesi del colesterolo endogeno è mediata dalla 3-idrossi-3-metilglutaril CoA reduttasi (HMG CoA reduttasi). L'espressione dell’HMG CoA reduttasi è inibita dal colesterolo e dalle statine. L’inibizione della produzione di colesterolo si traduce in una ridotta biodisponibilità di coenzima Q10, ormoni steroidei, vitamina D, acidi biliari ed altri metaboliti che svolgono ruoli essenziali nella fisiologia (Stancu et al., 2001). 

In ultimo, ma non per importanza, va detto che il ruolo del colesterolo nella patologia aterosclerotica è secondario ad un danno primario alla parete delle arterie. In altre parole, la degenerazione delle arterie, detta anche disfunzione endoteliale, è un complesso di eventi biochimici e fisiologici aventi diverse cause. In tutto ciò, il colesterolo può essere considerato un sintomo, piuttosto che la causa del danno endoteliale.

C’è un altro aspetto fondamentale riguardante il colesterolo, ovvero il metabolismo del colesterolo stesso. Non va dimenticato che il colesterolo è il prodotto di base che la maggior parte delle nostre cellule produce per garantire le normali funzioni vitali, pertanto possono essere diversi i motivi per i quali il colesterolo aumenta. A ragion di ciò, sostenere il metabolismo del colesterolo mediante associazioni di cofattori vitaminici, micronutrienti, fibre solubili ed estratti vegetali, in taluni casi è fondamentale.

La vitamina C regolarizza il colesterolo

Sono svariati i meccanismi proposti per i quali la vitamina C ha un effetto protettivo contro la disfunzione endoteliale. È stato dimostrato che la vitamina C riduce l'adesione dei monociti all'endotelio. L’adesione dei monociti circolanti alle cellule endoteliali è uno dei meccanismi coinvolti nella formazione degli ateromi. Inoltre, la vitamina C interviene nella normale produzione di ossido nitrico dell'endotelio, con un potenziale impatto positivo nell’ipertensione (D’Uscio et al., 2003). L’acido ascorbico, intervenendo nella normale produzione di collagene, contribuisce al mantenimento di un endotelio stabile.

Una recente revisione ha riassunto le funzioni biologiche della vitamina C a livello endoteliale (May et al., 2013). Queste funzioni includono l'aumento della sintesi e della deposizione di collagene nella membrana basale, la stimolazione della proliferazione endoteliale, l'inibizione dell'apoptosi, lo scavenging dei radicali liberi e l’allungamento dell’emivita dell’ossido nitrico. La disfunzione endoteliale è un concetto più ampio dell’aterosclerosi, che chiarisce molti meccanismi di questa malattia degenerativa. La vitamina C, così come altri micronutrienti, può avere un ruolo nelle prime fasi di tali problematiche.

Vitamine del gruppo B, colesterolo e omocisteina

Acido folico e vitamina B12 intervengono sul metabolismo dell’omocisteina, pertanto hanno un effetto protettivo sia a livello cardiovascolare che a livello del sistema nervoso. È stato suggerito che un apporto dietetico inadeguato di vitamine del gruppo B, in particolare vitamina B6 e B12 è associata ad un aumentato rischio cardiovascolare, con conseguente aumento dell’omocisteina. Secondo alcuni studi, elevati livelli di omocisteina contribuiscono alla formazione di placche ateromasiche mediante la compromissione delle sue proprietà biomeccaniche del collagene e dell’elastina a livello endoteliale. La carenza di vitamine del gruppo B in associazione ad aumentati livelli di colesterolo può anche associarsi ad un aumento dell’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL). Altri dati suggeriscono che l’integrazione con acido folico può influenzare positivamente la funzione vascolare in casi di ipercolesterolemia e alterato metabolismo degli zuccheri (Mangoni et al., 2005).

Coenzima Q10 e colesterolo

La produzione di coenzima Q10 da parte del nostro organismo dipende dalla produzione di colesterolo. L’inibizione farmacologica della produzione di colesterolo può inibire la biosintesi di coenzima Q10 fino al 40% (Kumar et al., 2009). L'integrazione alimentare di coenzima Q10 determina un aumento dei livelli di ubichinolo (la forma ridotta del coenzima Q10) all'interno delle lipoproteine ​​circolanti. Nella sua forma ridotta, la molecola di coenzima Q10 agisce come un potente antiossidante intracellulare, grazie alla sua capacità di trattenere elettroni. Gli effetti antiossidanti e di scavenging del coenzima Q10 possono rivelarsi utili in caso di disfunzione endoteliale (Kumar et al., 2009). In una meta-analisi è emerso che l'integrazione di coenzima Q10 ha contribuito ad un significativo miglioramento della funzione endoteliale arteriosa in pazienti con e senza malattia cardiovascolare (Gao et al., 2012). Inoltre, è stato suggerito che il coenzima Q10 può contribuire a migliorare la viscosità del sangue, con un effetto positivo sul flusso sanguigno.

Assunzione di fibre, colesterolo e rischio cardiovascolare

Le fibre, in particolare quelle solubili, così dette poiché nello stomaco formano un gel viscoso, sono elementi importanti per regolare la colesterolemia, seppur con meccanismi differenti rispetto al metabolismo vero e proprio. Un consumo regolare di fibre solubili facilita il ricambio di colesterolo all’interno del nostro organismo, contribuendo così alla diminuzione del colesterolo LDL. Un’altra caratteristica fondamentale delle fibre solubili è dato dal loro potere prebiotico. Infatti, le fibre solubili favoriscono la crescita dei batteri probiotici, che a loro volta svolgono un ruolo centrale nel benessere generale e nella regolazione della risposta immunitaria. I batteri probiotici producono inoltre acidi grassi a catena corta, che possono influenzare positivamente il metabolismo del colesterolo a livello del fegato. Un altro effetto indiretto che deriva dall’assunzione di fibre solubili è dato da loro potere saziante a livello gastrico. Una sazietà precoce si associa chiaramente ad una minore introduzione di cibo, per cui si incorrerà meno a carichi glicemici ed insulinici, che tendono invece a stimolare la produzione endogena di colesterolo. Da questi effetti si deduce che l’assunzione di fibre solubili, come confermato da molteplici studi in letteratura, è associata ad un minor rischio cardiovascolare.

BIBLIOGRAFIA

  • Vitamin C intake potentially lowers total cholesterol to improve endothelial function in diabetic patients at increased risk of cardiovascular disease: A systematic review of randomized controlled trials. Front Nutr 2022 Oct 31;9:1011002
  • Effect of B vitamins supplementation on cardio-metabolic factors in patients with stable coronary artery disease: A randomized double-blind trial. Asia Pac J Clin Nutr. 2020;29(2):245-25
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